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Pranayama, il quarto ramo dello yoga

Oggi desidero parlarti del quarto ramo dello yoga, il quarto stadio, ciò che viene chiamato Pranayama.

So per certo che avrai già sentito parlare di Pranayama, probabilmente durante una classe di yoga in riferimento agli esercizi di respirazione che vengono effettuati. Ma cos’è, effettivamente, il Pranayama?

Nel video che ho preparato esploreremo insieme il suo significato, la sua relazione con il nostro corpo sottile e il modo in cui agisce sulla nostra energia vitale. In particolare ci focalizzeremo su:

Guarda il video e scopri le funzioni e i benefici del Pranayama!

Cos’è il Pranayama, l’estensione dell’energia vitale

La parola Pranayama deriva dalla lingua sanscrita e unisce due radici: “prana“, che significa energia vitale, e “yama“, che si traduce in estensione o espansione.

Quindi, il Pranayama rappresenta l’espansione dell’energia vitale all’interno del nostro essere attraverso il veicolo del respiro. Il respiro diviene perciò il mezzo attraverso cui questa energia si diffonde nel nostro corpo.

Il Pranayama e Pratyahara, il 5º ramo dello yoga, fanno parte della ricerca interiore, noto come “Sadhana“. Qui il Pranayama riveste un ruolo fondamentale nel connettere il mondo sottile dell’energia con la mente e il corpo.

Il respiro, infatti, è un ponte tra il nostro essere materiale e il nostro mondo mentale, l’intelletto e la spiritualità. È quindi significativo che il Pranayama sia posizionato come 4º ramo, poiché i primi tre hanno a che fare con il corpo fisico, la materia. Se vuoi conoscere tutti gli otto rami dello yoga ti consiglio di guardare il nostro focus sugli otto Anga!

L’obiettivo del Pranayama è armonizzare l’energia all’interno di noi, sbloccando i canali energetici noti come “Nadi”, che sono migliaia, e i più noti includono Ida, Pingala e Sushumna. Questi canali svolgono un ruolo fondamentale nel flusso di energia attraverso il nostro essere.

Il Pranayama, dunque, non si limita a essere una serie di esercizi respiratori, ma è una pratica profonda che richiede ascolto di sé e il ritiro dei sensi.

Quali sono le tecniche di respirazione e quali benefici portano

Le tecniche di respirazione nel Pranayama sono varie e ciascuna comporta benefici e considerazioni specifiche. Queste tecniche non solo promuovono il benessere fisico, ma agiscono direttamente sul sistema nervoso, purificano il corpo e rilasciano le tossine. Di seguito ti presento alcune di queste pratiche.

Ujjayi

La respirazione Ujjayi è tra le più note, e la sua caratteristica principale è il suono che viene emesso durante questa pratica. Questa tecnica, infatti, consiste nell’espirare dal naso emettendo un suono che viene definito “oceanico”, come se si volesse appannare un vetro.

Solitamente questa è una respirazione che viene mantenuta durante tutta la durata di alcune lezioni, come, per esempio, nelle classi di Ashtanga Yoga.

Ujjayi aumenta il flusso di energia e il calore interno, favorendo l’allungamento dei muscoli durante la pratica. Inoltre, il suono emesso aiuta a calmare il sistema nervoso e a riportare l’attenzione al momento presente.

Kapalabhati

Kapalabhati è detta anche “la respirazione del fuoco” ed è una tecnica finalizzata alla purificazione interna.

Questa respirazione consiste nel praticare brevi e potenti esalazioni d’aria, focalizzando l’attenzione sull’espirazione e lasciando che l’inspirazione avvenga passivamente.

La pratica di Kapalabhati permette di purificare le Nadi, i canali energetici del nostro corpo, calmando la mente e aumentando la concentrazione.

Nadi Shodana

La respirazione Nadi Shodana è conosciuta anche come “la respirazione a narici alterne” e letteralmente significa “pulizia delle Nadi”.

Per praticare questa respirazione occorre portare la mano destra davanti al viso, chiudendo, in maniera alternata, la narice destra con il pollice e la narice sinistra con l’anulare. L’ordine di inspirazione ed espirazione dalle narici alterne è il seguente: inspiro dalla narice destra, la chiudo, espiro dalla narice sinistra, inspiro dalla stessa, chiudo la narice sinistra, espiro dalla destra e così via.

Pulire le Nadi significa eliminare le impurità a livello fisico e mentale, perciò Nadi Shodhana favorisce il ritrovamento dell’equilibrio, della concentrazione e del rilassamento.

Respirazione yogica completa

La respirazione yogica completa consiste in tre fasi: la respirazione diaframmatica, la respirazione toracica e la respirazione clavicolare, che diventano poi un flusso unico.

La respirazione yogica completa permette di respirare profondamente e in modo consapevole, portando benefici alla capacità respiratoria e al sistema nervoso.

Kumbhaka

Kumbhaka è una respirazione che consiste nel trattenere il respiro per un attimo a polmoni pieni, vuoti o in entrambe le fasi. Questa sospensione del respiro per una breve pausa permette di rilassare e rivitalizzare il sistema nervoso.

Sama Vritti

Sama Vritti consiste nel controllare tutte e quattro le fasi della respirazione (inspirazione, pausa, espirazione, pausa) così che abbiano tutte la stessa durata.

Questa respirazione favorisce l’equilibrio psico-fisico, riducendo lo stress e aumentando la calma.

La pratica del Pranayama richiede un contesto appropriato. Solitamente è raccomandato eseguirlo dopo una pratica di yoga, in una posizione seduta e comoda, preferibilmente con gli occhi chiusi per favorire la concentrazione interna, evitando le distrazioni dello sguardo.

Una pratica quotidiana di circa 15 minuti può apportare benefici consistenti. È importante adattare le tecniche alle proprie esigenze, considerando fattori fisici che potrebbero rendere un tipo di respirazione più o meno indicato per noi.

Il Pranayama nella spiritualità

Oltre ai benefici fisici, il Pranayama agisce anche sul piano spirituale. Nella filosofia dello yoga il nostro essere è suddiviso in strati, e uno di questi è il “Pranamaya Kosha“, lo strato dell’energia.

Il Pranayama favorisce la liberazione dell’energia stagnante, apportando un senso di calma e tranquillità mentale. Le diverse tecniche offrono approcci distinti e devono essere scelte in base alle esigenze individuali.

In definitiva, il Pranayama è una pratica sottile e profonda che va oltre la semplice respirazione. È un’espansione dell’energia vitale attraverso la consapevolezza del respiro, un ponte tra mente e corpo, una pratica che offre benefici fisici e spirituali. La scelta delle tecniche deve essere ponderata e adattata alle proprie condizioni, per abbracciare appieno il potenziale di questa disciplina. Per questo ti consiglio di provare il percorso Respira su Yoga Vibes, esplorando più nello specifico ciascuna tecnica di respirazione!

Spero davvero che questo Focus ti sia piaciuto e che ti abbia offerto una panoramica più completa sul quarto ramo dello yoga, il Pranayama. Ti aspetto per approfondire insieme il quinto ramo!

Allena mente e corpo, eleva il tuo spirito!

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