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Pratyahara, il quinto ramo dello yoga

Ti do il benvenuto in questo focus dedicato al quinto ramo dello yoga, Pratyahara. Nel video che ho preparato ti accompagnerò verso una comprensione più profonda di uno dei passaggi fondamentali del nostro cammino yogico. Se non hai ancora esplorato i primi quattro rami, ovvero Yama, Niyama, Asana e Pranayama, ti invito a scoprirli nei focus dedicati. Ciascuno di essi costruisce le basi per avvicinarci sempre più a quello che viene considerato “l’obiettivo” finale: il Samadhi, lo stato di coscienza più elevato descritto negli Yoga Sutra di Patanjali.

Pratyahara è un momento di transizione, un ponte che ci permette di passare dalla pratica fisica alla profondità della meditazione. È il nostro invito a ritirarci dal caos del mondo esterno per scoprire il silenzio, la calma e la chiarezza che abitano dentro di noi. Ti lascio un breve estratto degli argomenti che tratterò nel video:

Buona visione e buona lettura!

Cos’è Pratyahara e perché è così importante

Pratyahara, nella sua essenza, significa “ritiro dei sensi”. La parola sanscrita si compone di due elementi: praty, che significa “contro” o “in direzione opposta”, e ahara, che rappresenta ciò che nutre la nostra mente e il nostro spirito, come suoni, immagini, odori, sapori e sensazioni.

Se ci pensi, viviamo in un mondo pieno di stimoli: il rumore del traffico, le notifiche sul telefono, le immagini che ci scorrono davanti tutto il giorno. Questi input costanti possono distrarci, agitare la nostra mente e impedirci di entrare in uno stato di vera consapevolezza.

Pratyahara ci invita a ribaltare la nostra attenzione: anziché lasciarci trascinare dagli stimoli esterni, impariamo a tornare a noi stessi o noi stesse. Non si tratta di un atto di fuga, ma una scelta consapevole di silenziare le reazioni automatiche e riscoprire il nostro centro interiore, fondamentale per raggiungere una maggiore coscienza.

Come “silenziare” la mente?

Spesso pensiamo al silenzio come all’assenza di rumore, ma Pratyahara ci insegna che il vero silenzio è invece uno stato interiore. Non significa eliminare i suoni o i movimenti attorno a noi, ma imparare ad osservare senza reagire, senza provare necessariamente il bisogno di cambiare qualcosa.

Prova ad immaginare una classica giornata stressante: sei circondato o circondata da persone, rumori e attività di ogni tipo. La frenesia ti stanca, ti distrae e magari desideri solo un momento per respirare e tornare a te. Questo è il momento perfetto per praticare Pratyahara. Chiudi gli occhi, ascolta il tuo respiro e lasciati cullare dal ritmo naturale della tua interiorità. Anche pochi secondi di questa pratica possono avere un impatto profondo sul tuo stato d’animo.

Pratyahara ci permette di sviluppare la capacità di osservare il mondo senza esserne sopraffatti. È un allenamento per la mente e il cuore, un modo per costruire quella calma che ci prepara alla meditazione.

La metafora della tartaruga per comprendere il ritiro dei sensi

Nei testi sacri come la Bhagavad Gita, Pratyahara viene descritto attraverso l’immagine della tartaruga. Quando percepisce un pericolo, la tartaruga ritira infatti la testa e gli arti all’interno del suo guscio, proteggendosi dal mondo esterno e restando ferma.

Allo stesso modo, noi possiamo scegliere di ritirarci dal frastuono del mondo quando sentiamo il bisogno di ricaricare le energie. Attenzione: ritirare i sensi non significa negare ciò che accade attorno a noi. Si tratta piuttosto di decidere di osservare senza agire, di accogliere ciò che accade senza lasciarci distrarre o trascinare.

Questa immagine ci ricorda che il nostro guscio interiore è sempre lì per noi, pronto ad accoglierci ogni volta che desideriamo tornare a casa dentro noi stessi o noi stesse. D’altronde, è innanzitutto del nostro mondo interiore che dobbiamo prenderci cura, e per farlo, a volte, abbiamo bisogno di lasciare fuori il resto, soprattutto ciò che non possiamo controllare.

Come praticare Pratyahara nella vita quotidiana

Integrare Pratyahara nella tua routine quotidiana non richiede grandi sforzi, ma piuttosto un po’ di consapevolezza e intenzionalità. Ecco alcune tecniche semplici che puoi provare:

  • Ascolta il tuo respiro. In qualsiasi momento della giornata, fermati per qualche istante e porta la tua attenzione al respiro. Sentilo entrare e uscire, senza forzarlo, ma semplicemente osservandolo. Se preferisci dedicarti un momento di pura consapevolezza per concentrarti e lasciarti guidare, prova questa meditazione silenziosa.
  • Focalizzati sul tuo battito cardiaco. Metti una mano sul petto e ascolta il ritmo del tuo cuore. Questa connessione ti aiuta a radicarti maggiormente e a distogliere l’attenzione dal mondo esterno.
  • Chiudi gli occhi. Ritagliati momenti di pausa in cui semplicemente chiudi gli occhi e lascia che il mondo svanisca per un momento. Questo semplice gesto aiuta a creare uno spazio di silenzio dentro di te.
  • Osserva senza reagire. Quando percepisci un rumore o una distrazione, prova a non reagire immediatamente. Lascia che lo stimolo esista, ma scegli di tornare al tuo centro, al tuo respiro, al tuo interno.

Con il tempo, queste pratiche diventeranno come una seconda natura e ti permetteranno di vivere con maggiore calma e presenza ogni momento.

Pratyahara: il ponte tra la materia e la spiritualità

Pratyahara è un passaggio di grande importanza nel percorso yogico. È il ponte che collega la pratica fisica, attraverso Asana e Pranayama, alla profondità della meditazione. Ritirando i sensi, possiamo preparare la mente per gli stadi successivi: Dharana (la concentrazione), Dhyana (la meditazione) e infine Samadhi (la realizzazione).

Ogni pratica di Yoga Vibes include momenti di Pratyahara, perché crediamo che sia fondamentale creare uno spazio interiore di calma prima di entrare nei livelli più profondi di consapevolezza. È un atto d’amore verso di te, un invito ad esplorare chi sei davvero, oltre le distrazioni del mondo esterno.

Spero che questo approfondimento ti sia stato utile per comprendere meglio il valore di Pratyahara e per integrarlo nella tua pratica. Ogni piccolo passo che fai verso il silenzio interiore è un passo verso una vita più consapevole e autentica. Nei prossimi focus approfondiremo insieme tutti i successivi passaggi che compongono il cammino verso il Samadhi. Ti aspetto!

Allena mente e corpo, eleva il tuo spirito!

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